Ombra che danza tra le ombre,
sottraendosi alla mia vista per lunghi periodi strazianti. L’illusione che
fosse tornata, tornata davvero, è durata pochi battiti di ciglia e qualche
amplesso. Il lavoro, sempre troppo su uno skyplex, dovrebbe risucchiarmi nel
suo vortice e sottrarmi ai pensieri. Ma quelli sembrano vorticare insieme a me,
seguendomi ovunque, su Greenfield con Jennifer, sulla Almost Home col Capitano
Rooster per controllare le scansioni di Safeport, su Richleaf con Ritter in
cerca di un laboratorio. E in ogni angolo di Hall Point. Anche adesso, è il
primo pensiero che mi ritrovo a trascrive senza premeditazione. Nonostante mi
sforzi ad occupare tutto il mio tempo, lei riesce sempre ad insinuarsi nei miei
vuoti colmandoli di una mancanza lacerante. Ho anche pensato di lasciarla, ma a
cosa varrebbe? L’amore possiede un dominio che sbaraglia banali raggiri. Mi
struggerei sapendo di essere io stessa a privarmi di colei che desidero sopra
ogni cosa. Probabilmente è questo che mi rende così vulnerabile alla sua
assenza e così legata a lei, il continuo desiderarla, e si desidera solo ciò
che non si riesce ad ottenere mai. Più mi sfugge, più la sento conficcata
dentro di me.
Percepisco anche un’altra
assenza, quella di Miss Winter. Il fantasma di Hall Point, appare e scompare a
suo piacimento, senza mai lasciarci definitivamente. Ha affittato una camera
nell’area VIP dello skyplex e chissà se si sia domandata chi ha dato
disposizione che venisse riempita di fiori freschi ogni volta che lei torna ad
abitare questi luoghi. Probabilmente penserà che sia stata un’idea di Brent.
Lui se la sta cavando piuttosto bene. È un uomo intelligente, astuto e
pragmatico, d’altronde. Tutte qualità che lo rendono, insieme all’innata avvenenza,
degno del mio rispetto. L’affinità che ci lega va oltre il semplice rapporto di
lavoro, di lui mi fido ciecamente, forse più di Mughain stessa. Comprendo tutto
del nostro rapporto, è chiara ogni dinamica che avviene tra di noi. C’è un
unico aspetto che sfugge al mio cercare di razionalizzare e ordinare le
relazioni che vivo: la gelosia che mi ha colto vedendolo in ambigui atteggiamenti
nei confronti di Amelie. Perché dovrebbe infastidirmi saperlo attratto da
lei? Amelie è bellissima, incantevole, intelligente, gradevole, è la donna più
vicina alla perfezione che abbia mai conosciuto, anche più di Donna Winter, o
forse lo sono entrambe ma in modo differente. L’ho ritratta finalmente, e l’ho
baciata. Dovevo saggiare la consistenza delle sue labbra, sentirne il sapore, l’odore.
Non avrei saputo dipingerle se non lo avessi fatto. Schiudono le porte del
nirvana, ma non ho provato un piacere fisico. Difficile spiegare quale sia
stata la mia sensazione. Non c’è nulla di carnale nella mia attrazione nei suoi
confronti, mi pongo nei suoi riguardi come un artista con una Musa ispiratrice
e mi sento da lei stimolata. Peccato che sia così succube dei veti che le impongono
la Casa e Josephine Leroux. Sarebbe diventata la mia fonte di ispirazione
personale. L’avrei resa un’icona d’arte, come ho reso Ming una stella brillante.
La tournée si sta concludendo e tutto è andato secondo le mie aspettative. Ogni
tappa un successo. Aspetto di presenziare all’ultimo concerto con il dottor
Ritter, su Jutòu.
Devo portare Turner… Nox con me
al Bai Club. Sarà più facile mostrargli in che modo dissimulare e plasmare se
stessi in certe situazioni, praticamente. Brent pone troppa fiducia in quel
ragazzo, ma devo ammettere che ha delle qualità, è riuscito a trovare il
capannone per il torneo e i partecipanti. Io mi sono limitata a parlarne a chi
di dovere e la voce ha già cominciato a circolare negli ambienti più in del
Core.
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