domenica 6 maggio 2012

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Ombra che danza tra le ombre, sottraendosi alla mia vista per lunghi periodi strazianti. L’illusione che fosse tornata, tornata davvero, è durata pochi battiti di ciglia e qualche amplesso. Il lavoro, sempre troppo su uno skyplex, dovrebbe risucchiarmi nel suo vortice e sottrarmi ai pensieri. Ma quelli sembrano vorticare insieme a me, seguendomi ovunque, su Greenfield con Jennifer, sulla Almost Home col Capitano Rooster per controllare le scansioni di Safeport, su Richleaf con Ritter in cerca di un laboratorio. E in ogni angolo di Hall Point. Anche adesso, è il primo pensiero che mi ritrovo a trascrive senza premeditazione. Nonostante mi sforzi ad occupare tutto il mio tempo, lei riesce sempre ad insinuarsi nei miei vuoti colmandoli di una mancanza lacerante. Ho anche pensato di lasciarla, ma a cosa varrebbe? L’amore possiede un dominio che sbaraglia banali raggiri. Mi struggerei sapendo di essere io stessa a privarmi di colei che desidero sopra ogni cosa. Probabilmente è questo che mi rende così vulnerabile alla sua assenza e così legata a lei, il continuo desiderarla, e si desidera solo ciò che non si riesce ad ottenere mai. Più mi sfugge, più la sento conficcata dentro di me.

Percepisco anche un’altra assenza, quella di Miss Winter. Il fantasma di Hall Point, appare e scompare a suo piacimento, senza mai lasciarci definitivamente. Ha affittato una camera nell’area VIP dello skyplex e chissà se si sia domandata chi ha dato disposizione che venisse riempita di fiori freschi ogni volta che lei torna ad abitare questi luoghi. Probabilmente penserà che sia stata un’idea di Brent. Lui se la sta cavando piuttosto bene. È un uomo intelligente, astuto e pragmatico, d’altronde. Tutte qualità che lo rendono, insieme all’innata avvenenza, degno del mio rispetto. L’affinità che ci lega va oltre il semplice rapporto di lavoro, di lui mi fido ciecamente, forse più di Mughain stessa. Comprendo tutto del nostro rapporto, è chiara ogni dinamica che avviene tra di noi. C’è un unico aspetto che sfugge al mio cercare di razionalizzare e ordinare le relazioni che vivo: la gelosia che mi ha colto vedendolo in ambigui atteggiamenti nei confronti di Amelie. Perché dovrebbe infastidirmi saperlo attratto da lei? Amelie è bellissima, incantevole, intelligente, gradevole, è la donna più vicina alla perfezione che abbia mai conosciuto, anche più di Donna Winter, o forse lo sono entrambe ma in modo differente. L’ho ritratta finalmente, e l’ho baciata. Dovevo saggiare la consistenza delle sue labbra, sentirne il sapore, l’odore. Non avrei saputo dipingerle se non lo avessi fatto. Schiudono le porte del nirvana, ma non ho provato un piacere fisico. Difficile spiegare quale sia stata la mia sensazione. Non c’è nulla di carnale nella mia attrazione nei suoi confronti, mi pongo nei suoi riguardi come un artista con una Musa ispiratrice e mi sento da lei stimolata. Peccato che sia così succube dei veti che le impongono la Casa e Josephine Leroux. Sarebbe diventata la mia fonte di ispirazione personale. L’avrei resa un’icona d’arte, come ho reso Ming una stella brillante. La tournée si sta concludendo e tutto è andato secondo le mie aspettative. Ogni tappa un successo. Aspetto di presenziare all’ultimo concerto con il dottor Ritter, su Jutòu.

Devo portare TurnerNox con me al Bai Club. Sarà più facile mostrargli in che modo dissimulare e plasmare se stessi in certe situazioni, praticamente. Brent pone troppa fiducia in quel ragazzo, ma devo ammettere che ha delle qualità, è riuscito a trovare il capannone per il torneo e i partecipanti. Io mi sono limitata a parlarne a chi di dovere e la voce ha già cominciato a circolare negli ambienti più in del Core.

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