mercoledì 28 marzo 2012

Affinità elettive

L'amicizia è qualcosa che non ho mai compreso.
L'amore, quello lo capisco perfettamente. Lo sento, più che capirlo.
Ma l'amicizia credo sia una scelta più che un sentimento.
Ho avuto per lo più alleati nella mia vita, persone con cui condividere esperienze, passioni, lavoro. Ma nulla mi ha mai impedito di abbandonarli nel momento in cui i punti di interesse comuni decadevano. Una questione di reciproca utilità, questo sostiene le alleanze.

Un amico dev'essere qualcosa di diverso.
Considero l'amicizia come una deplorevole arresa della solitudine.

Stanotte ho affidato qualcosa di mio a Brent. Un segreto. Non c'era utilità che lui lo sapesse, eppure l'ho fatto, ho ceduto la solitudine imperiosa del mio animo, le ho concesso una pausa.

Non parlerei di amicizia, non mi piace questa parola, non sento che possa appartenermi. Non come l'amore.
Preferisco dire che c'è un'affinità elettiva tra me e lui.

lunedì 26 marzo 2012

Wind of chage

Adam mi ha chiamata questa mattina. Ho sentito il pad che trillava mentre dormivo avvinghiata al corpo nudo di Mughain. Mi sono svegliata solo al terzo tentativo di chiamata. Ho aperto gli occhi, investita dall'odore della donna al mio fianco e del sesso che ancora pregnava le lenzuola. Reuperato l'infernale dispositivo con auricolare annesso, ho accettato la chiamata e la voce di mio fratello è fluita nel mio orecchio. Aveva saputo del mio licenziamento e non poteva crederci, era preoccupato e mi chiedeva come stessi e cosa mi avesse spinto a prendere una decisione simile, così drastica. Gli ho risposto che avevo avuto altre proposte, più vantaggiose. Una menzogna per quanto in parte le mie parole possano corrispondere alla realtà. Ieri Miss Khan mi ha offerto una posizione allettante: lavorare alla Blue Sun come manager addetta alle pubbliche relazioni. Mi è venuto in mente il mio colloquio col dottor Heisenberg a pochi giorni dal mio trasferimento ad Horyzon. Provo le stesse incertezze di allora. La Blue Sun mi offrirebbe molte possibilità di realizzazione ma non è l'ambiente più adatto a me. Ricerca, medicina, avanguardia e tecnologia, nessuno dei campi di mio interesse. Non mi resta molto tempo per pensare, mancano poco più di ventiquattro ore perché io dia la mia risposta definitiva, prima che la CEO diventi ex e lasci Horyzon. Devo ammettere che la notizia mi ha lasciato un po' d'amaro in bocca, apprezzavo la compagnia di quella donna per quanto fosse fredda e priva di coinvolgimento. Heisenberg riprenderà il suo posto. Interessante. 

Sembra che il mio personale cambiamento sia assecondato da una ventata di cambiamenti generali.

Buck Blackbourne è morto lo stesso giorno ed allo stesso posto di Ryan Gibbs. La notizia non mi ha particolarmente sconvolta, era l'unica conclusione plausibile alla serie di eventi che stavano riempiendo la cronaca nell'ultimo periodo. Fortunatamente non ero al Roadhouse quella sera, ma nell'alloggio che Miss Winter ha fatto predisporre per me in una delle vecchie stanze assegnate alla Shouye. Ad accogliermi, due regali: incenso e the nero. Piccole premure che ho adorato.

Andrò ad Horyzon, al Tempio. Ho bisogno di riflettere.

venerdì 23 marzo 2012

giovedì 22 marzo 2012

...

Non mi sentivo così bene da un po' di tempo ormai.
Sembrava così... priva di senso ai miei occhi... ed ero libera di detestarla senza porre schermi che celassero il mio risentimento nei suoi confronti. Come al solito ha preso la cosa con leggerezza, almeno in apparenza. Ma si accorgerà presto della mia assenza nella Casa. Tutti se ne accorgeranno. Nel bene e nel male, soprattutto nel male. Josephine sta cedendo. Aveva il viso stanco, emaciato, non ha più quella freschezza e quel vigore di qualche mese fa. Perde il suo fascino insieme al suo peso. E io non riesco ad averne pietà, posso solo godere di questo suo abbandono tipico di una persona debole, qual'è. Ha parlato di amicizia, povera illusa. Discorsi che rispecchiano la sua età d'altronde, ma non è l'età a renderla sciocca, quanto più la sua presunzione. 

Lasciando la Casa ho sentito un senso di liberazione e di privazione allo stesso tempo. Stavo abbandonando dei luoghi che avevo imparato ad amare. I lussi, l'arte ovunque, la tranquillità e la vicinanza al Tempio. So già che mi mancherà tutto quello che mi sto lasciando alle spalle e chissà se un giorno avrò mai l'opportunità di abitare ancora una volta quei saloni eleganti e mistici. Mistici per me. Me ne sto già pentendo? Guardo avanti alle possibilità che mi si offrono davanti agli occhi, poi torno a voltarmi e guardo indietro. La Shouye non mi ha dato nulla, tutto ciò che poteva concedere me lo sono preso con caparbietà e tenacia. Il prestigio non è un abito che si può semplicemente vestire, lo si deve conquistare e una volta ottenuto, ti rimane attaccato addosso. Io sono Evah Adams, fuori e dentro la Casa. Josephine cos'è senza la Shouye? ...

Scrivo mentre sono in viaggio, diretta ad Hall Point. All'idea fremo d'eccitazione, ma una morsa mi stringe allo stomaco, come se istintivamente il mio corpo si stesse ribellando cercando di trattenermi. Forse sono solo sciocchi timori, quelli che precedono un cambiamento radicale. Che faccia farà Mughain quando mi vedrà con le valigie alla mano e Lyn al guinzaglio? Sto cercando di immaginarla, ma quando focalizzo nella mente il suo viso, provo solo malinconia e un desiderio viscerale che domina ogni altro pensiero.

giovedì 15 marzo 2012

Attraverso i suoi occhi



Ricordo il momento in cui me la scattò, come ricordo tutto quello che ha preceduto lo scatto. Eleazar Ritter. Un uomo ambiguo, costante nel suo essere vago, sfuggente a qualsiasi circoscrizione, quasi fosse fatto di materia eterea. Interessante ai miei occhi, per svariati motivi. Uno dei quali, la sua testa, brillante e sprecata. Un altro sono i suoi natali, la sua appartenenza alla famiglia Ritter. 

Non c'è malizia in questa foto. Sensualità, ma nessuna traccia di provocazione. I miei occhi, sono freddi e impenetrabili, come sempre. 




Ricordo l'odore che pregnava quel maglione. 
Suo.

Abbandono

Avverto un senso di oppressione, di prigionia, mi sento in catene, schiacciata da un giogo. Non è questa la condizione che voglio per me, non sopporto più questa servitù volontaria che mi sta logorando lentamente e per cosa poi? La Shouye non è più il luogo in cui desidero stare, sta diventando un piccolo stagno dalle acque salmastri e paludose. Brent ha ragione, non provo più soddisfazione per quello che faccio, ogni mio gesto viene vanificato da quelli compiuti da Josephine e ormai la mia tolleranza nei suoi riguardi si sta esaurendo. Non si è degnata nemmeno di chiedere come stessi. Non che la sua indifferenza mi sconvolga o mi ferisca, piuttosto è la sua mancanza di buon senso che mi spiazza ogni volta. Cade continuamente. Possibile che sia la sola ad accorgemene tra chi le sta intorno? Si affanna in frivolezze. 

Vorrei abbandonarmi, lasciarmi andare al flusso delle mie emozioni, dei desideri e delle passioni.

Lei ha sentito che ho bisogno della sua presenza. Ha risposto al mio richiamo, senza che aprissi bocca o facessi qualcosa. O forse anche lei sente la necessità di guardarmi, toccarmi. C'è qualcosa di viscerale che ci unisce e per quanto sia difficile ammetterlo, l'unico momento in cui sto davvero bene e mi sento libera, è quando sono tra le sue braccia e tutte le barriere tra noi crollano. Voglio il suo fuoco a scaldarmi e voglio uscire da questo ospedale!

Self Control

Ieri siamo stati vicini alla catastrofe, lui ed io.
Sto perdendo la mia capacità di controllo.
Devo vederla, o rischio di perderla completamente, di perdermi completamente.


venerdì 9 marzo 2012

...

Ieri sera è avvenuto l'incontro col senatore McArthur.
Elegante, galante, attento ad offrire il meglio alle sue ospiti: Champagne delle migliori cantine di Greenfield.
Un uomo lungimirante, lo confermo, e scaltro.
Ha messo Miss Khan nella posizione di dover accettare le sue condizioni, anche in previsione di un eventuale fallimento. E questo, per quanto la CEO abbia acconsentito a fornirgli supporto politico e finanziario, le ha lasciato un po' d'amaro in bocca a fine serata. D'altronde, avevamo previsto che lui avrebbe cercato di ottenere il maggior vantaggio personale da tutta questa faccenda.
Spero vivamente che il senatore operi tutte le sue armi per convincere l'Assemblea a concedere lo statuto speciale alla BSS1, è un uomo influente della fazione Silver e sono fiduciosa.
Miss Khan invece, non si lascia blandire dalla speranza, arroccata nel suo stoico distacco da tutti i sentimenti e le passioni di incertezza. Lei cercava una concretezza maggiore, gliel'ho letto negli occhi, forse l'unica volta che sono riuscita a cogliervi qualcosa.

Oggi partirò per Eleria, riportando le opere ad Ayline. Forse ho cambiato idea su quale quadro terrò per me. Inizialmente pensavo ad "Antitesi", ma l'idea di separarmi da "Tocco armonico" e "Frammenti di felicità" mi fa dispiacere. L'uno è utile quando tutto intorno sembra farsi buio e oscuro, l'altro è come uno specchio sul mio passato... devo solo decidere se voglio questo ponte con ciò che è stato o voglio guardare solo al futuro, recidendo ogni legame con la mia vita passata.

Silas è venuto alla Shouye, mi cercava per raccogliere le mie idee in merito alla mostra. Vuole creare un blog di cultura e informazione. Un'idea davvero lodevole, che ho deciso di supportare.
 L'ho apprezzato dal primo momento, Silas: ambizioso, distinto, elegante, con un gusto impeccabile nel vestire se non fosse per la predilezione per le tinte troppo cupe, e una passione condivisa: l'arte. 
Questo suo nuovo progetto, potrà essermi estremamente utile.


martedì 6 marzo 2012

Me... in you... You... in me.

Diventarono indivisibili vite.

Dal niente al tutto, con un battito d'ali.

Nemmeno un istante da respirare lontani.

Sincronizzando il pulsare del cuore.



Parole di un libro, antico, scivolato accanto a me su questo pavimento, su cui resto distesa anche se non c'è più lei sopra di me. 
Indivisibili vite. Con un battito d'ali, di quella farfalla che ho appuntato sul mio petto nudo. Sul cuore. Qualche goccia di sangue ha macchiato il sari abbandonato su questo pavimento, come me.

sabato 3 marzo 2012

Vincere o morire nel tentativo


Degradata.
Evah Adams, Dashi apprezzata, degradata per un semplice sentimento di rivalsa da parte di Josephine Leroux.

Ma è meglio che raccolga tutto ciò che è accaduto in questi giorni e lo disponga ordinatamente in questo blog. La scrittura è catartica, mi aiuterà a far chiarezza su quanto è avvenuto così velocemente.

L’ultima volta che ho scritto risale a quando ho dichiarato a Mughain di amarla, azione che ha comportato il nostro allontanamento. Ma non credevo che il mio kharma fosse tanto negativo da adoperare anche forze esterne che operassero il distacco definitivo (o quello che dovrebbe essere tale) tra di noi. Probabilmente i nostri  errori passati si fondono generando un destino particolarmente avverso. La Muqin in persona mi ha ordinato di troncare la presunta relazione con Mughain dopo che la Laoshi è andata a piagnucolare da lei. Devo farle molta paura per indurla a sfoderare le sue armi migliori così velocemente. Non ha saputo agire in altro modo che denunciarmi secondo voci che parlano del mio accanimento nei suoi confronti. So bene chi ha potuto dar adito a queste paranoie, è stata Dhemetra, l’unica con cui avessi parlato delle stranezze che notavo in Josephine. Che peccato, professionalmente parlando era un’ottima collaboratrice. Ma ha preferito leccare i piedi alla Laoshi, gonfiando le mie parole, permettendo un travisamento delle stesse. Ha scelto la parte sbagliata con cui allearsi e ne subirà le conseguenze.
Non avrò nessuna pietà o considerazione futura per la Laoshi. Non le merita, come non merita più nemmeno il mio rispetto. Usare Mughain è stato meschino, assolutamente subdolo, una mossa priva di stile. Se si aspetta che mi pieghi davvero e che rinunci a lei, non ha ben capito chi ha di fronte.
La sua presunzione rende estremamente debole la sua capacità di valutazione. Me ne sono resa conto durante la riunione di “famiglia” questo pomeriggio. Voleva intentare una causa legale contro Hall Point per la loro decisione di recidere il contratto che li legava alla Casa. Dimostra di ignorare completamente i termini dei contratti e soprattutto scarso buon senso. Un’azione legale contro Hall Point avrebbe significato guerra aperta contro Donna Winter. Josephine la sottovaluta enormemente. Devo solo ipotizzare che non riesce a capire le persone, non riesce a comprenderne il potenziale e la pericolosità. Se avessi voluto, avrei potuto sfruttare questa sua follia e portarla all’autodistruzione. Ma insieme a lei, ne avrebbe risentito la Shouye tutta e non potevo permetterlo. Per fortuna c’è ancora qualcuno che sulle questioni serie riesce ad avere un occhio critico, così siamo riusciti a farla ragionare, o meglio ad imporre il nostro punto di vista.

Donna Winter e Declan Khan mi hanno scelta per lavori in cui la riservatezza deve essere il primo punto fondamentale. Ormai la discrezione mi è richiesta ogni giorno, per questioni più o meno importanti.
Lavorare per due donne come loro mi rende la carica emotiva e spirituale per continuare sulla strada giusta, senza farmi cadere nella tentazione di abbracciare scelte sconsiderate.
Con una di loro ho scoperto di condividere molte opinioni e non mi stupirei se il nostro rapporto professionale diventasse anche un po’ personale. Ma non faccio pronostici, mi limito ad attendere che le cose seguano il loro corso, avvalendomi di me stessa e dei miei alleati più o meno consapevoli.

Ascolto Adlin Sheng. Sono rimasta semplicemente estasiata.
Ho in mente una variazione di programma per l’evento poliartistico che lascerà a bocca aperta qualcuno e delizierà qualcun altro.

Devo trovare un modo sicuro per incontrare Ombra.    

giovedì 1 marzo 2012

Relations

Ora lo so. Anche lei lo sa.
Ma non so perché ho sentito il bisogno di comunicarglielo.
Ho visto la paura impossessarsi di lei, ma non è questo che mi ha infastidita. Sono state piuttosto le frasi che subito dopo sono uscite dalla sua bocca, quelle giustificazioni arrancate, quel nome. 
Ho imparato tempo fa che in amore non bisogna aspettarsi nulla indietro. Puoi solo dare, svuotandoti, per non permettere al suo fiele di avvelenarti. Sì, perché anche l'amore diventa tossico se rimane chiuso nel profondo. Inizia a corroderti dall'interno, minando ad ogni tua facoltà.
Mi sono arresa al mio sentimento per lei, non ho lottato vanamente contro di esso. Non ho commesso lo stesso errore fatto quando mi innamorai di Ricky. Conosco le conseguenze di un'inutile battaglia volta a padroneggiare l'indomabile.

Da quello che mi ha detto sembra che si aspetti che cambi qualcosa tra di noi, come se io fossi d'un tratto cambiata solo perché ho ammesso di amarla. La verità è che tutto sarebbe andato nella stessa identica maniera tra noi anche se avessi saputo di amarla dal primo istante in cui l'ho vista. Io sono sempre io, lei dovrebbe rimanere se stessa, senza forzature che non tollererei. Rischio di perderla, come rischiavo di perderla prima. Lei mi ferirà, mi avrebbe ferito comunque. Non vedo perché ci si debba affannare tanto a razionalizzare qualcosa che sfugge completamente alla ragione.

A volte fa delle cose sconsiderate, come farsi impiantare quelle assurde migliorie genetiche. Saranno utili per il suo lavoro, ma a che prezzo deve ripagarle? Stava malissimo ieri e non credo sia la prima volta che le succede. Sono convinta che sia anche peggio del dolore alla cicatrice. Ha cercato sino ad ora di liberarsi dalla dipendenza di analgesici, per cosa? Per cominciare col Dexepam. La vita è sua e se sta cercando in tutti i modi di infliggersi delle sofferenze per scontare la pena di una colpa che non riesce a perdonarsi, ha tutto il diritto di farlo. Vorrei sapere che cosa direbbe Ayline di tutto questo.

Devo sdebitarmi col dottor Ritter. Senza il suo aiuto non avrei saputo minimamente cosa fare.

Devo anche evitare certe situazioni con il concentrato di testosteroni che si aggira per Hall Point. A tirare troppo la corda finisce che si spezza.

Meglio che mi concentri sul lavoro che Miss Winter mi ha proposto. Rappresentanza. Oltre al fatto che mi troverò a gestire delle opere d'arte di grande valore, ciò che mi esalta è il fatto che dovrò rappresentare proprio lei. Anonimato. Non penso che sarà troppo difficile mantenerlo in merito. Mi sto fidando di quella donna, pur sapendo che è il Demone tentatore, l'inganno ed il raggiro sono intrinsechi alla sua natura, ma forse c'è qualcos'altro...