mercoledì 22 febbraio 2012

Miss Envy


Più guardo l’abito che indosserò domani, più mi convinco che ho scelto un travestimento appropriato per questi tempi. L’Indivia. La sento dilagare ovunque, attorno a me, dentro di me. Non credo esista qualcuno che non l’abbia provata almeno una volta in vita sua, poiché tutti hanno delle mancanze che vorrebbero colmare. Mi sento di poter dichiarare che l’invidia fa intrinsecamente parte della natura dell’uomo, irrimediabilmente imperfetta. Tendiamo verso una compiutezza che non potremo mai raggiungere, per quanto ci sforziamo. La tragedia sta nel fatto che pur essendo consapevoli dei limiti che la nostra natura ci impone, continuiamo ad anelare verso tutto ciò che non abbiamo e avidamente guardiamo coloro che sembrano possedere ciò che noi vogliamo. Ecco perché ho scelto l’invidia, anche io ne sono infetta. La provo nei confronti di Donna Winter. Lei ha potere, economico e sociale, ed ha Mughain. Voglio il suo potere e voglio Mughain. 

La festa inaugurale di BSS1 è stata un successo. 
Come sospettavo la presenza di Ratliff ha destato qualche perplessità. Amo introdurre elementi di disordine nelle mie opere. Forse è un inconscio bisogno di turbare una vita altrimenti troppo routinaria e sempre uguale. Il movimento è l’unico elemento che rende pienamente vissuta un’esistenza.
Ratliff ha una carica erotica quasi irresistibile. Immagino che gli basti davvero poco per portarsi a letto una qualsiasi donna nel ‘Verse. Ma non me, e non perché non sia attratta dall’idea di sbirciare sotto i suoi abiti eleganti. È più intelligente e furbo che bello, merita un altro tipo di attenzione da me. E dalle sue dichiarazioni durante il viaggio di ritorno sulla Wyoming penso che lui condivida il mio pensiero. Ma non voglio peccare di presunzione, soprattutto dopo  aver accusato lui di questo.

Un uomo è casualmente entrato nel mio campo gravitazionale. Il dottor Eleazar Ritter, un cognome che è una garanzia. È un uomo strano, a tratti trasparente, ma la maggior parte dei casi è indecifrabile. Non ho ancora capito se il fascino che esercita su di me sia dovuto ai suoi presunti soldi ed al prestigio famigliare o a qualcosa ancora vago. Ieri l’ho incontrato per la seconda volta e credo proprio che non sarà l’ultima.  Mi ha definita “ingestibile” e la spiegazione che ha dato a questo termine è risultata molto gradevole.

Stasera devo vederla. Ci stiamo allontanando e devo capire cosa sta accadendo, in lei ed in me.

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