Più guardo l’abito che indosserò domani, più mi convinco che
ho scelto un travestimento appropriato per questi tempi. L’Indivia. La sento
dilagare ovunque, attorno a me, dentro di me. Non credo esista qualcuno che non
l’abbia provata almeno una volta in vita sua, poiché tutti hanno delle mancanze
che vorrebbero colmare. Mi sento di poter dichiarare che l’invidia fa
intrinsecamente parte della natura dell’uomo, irrimediabilmente imperfetta. Tendiamo
verso una compiutezza che non potremo mai raggiungere, per quanto ci sforziamo.
La tragedia sta nel fatto che pur essendo consapevoli dei limiti che la nostra
natura ci impone, continuiamo ad anelare verso tutto ciò che non abbiamo e avidamente
guardiamo coloro che sembrano possedere ciò che noi vogliamo. Ecco perché ho
scelto l’invidia, anche io ne sono infetta. La provo nei confronti di Donna
Winter. Lei ha potere, economico e sociale, ed ha Mughain. Voglio il suo potere
e voglio Mughain.
La festa inaugurale di BSS1 è stata un successo.
Come sospettavo la presenza di Ratliff ha destato qualche
perplessità. Amo introdurre elementi di disordine nelle mie opere. Forse è un
inconscio bisogno di turbare una vita altrimenti troppo routinaria e sempre
uguale. Il movimento è l’unico elemento che rende pienamente vissuta un’esistenza.
Ratliff ha una carica erotica quasi irresistibile. Immagino
che gli basti davvero poco per portarsi a letto una qualsiasi donna nel ‘Verse.
Ma non me, e non perché non sia attratta dall’idea di sbirciare sotto i suoi
abiti eleganti. È più intelligente e furbo che bello, merita un altro tipo di
attenzione da me. E dalle sue dichiarazioni durante il viaggio di ritorno sulla
Wyoming penso che lui condivida il mio pensiero. Ma non voglio peccare di
presunzione, soprattutto dopo aver
accusato lui di questo.
Un uomo è casualmente entrato nel mio campo gravitazionale.
Il dottor Eleazar Ritter, un cognome che è una garanzia. È un uomo strano, a
tratti trasparente, ma la maggior parte dei casi è indecifrabile. Non ho ancora
capito se il fascino che esercita su di me sia dovuto ai suoi presunti soldi ed
al prestigio famigliare o a qualcosa ancora vago. Ieri l’ho incontrato per la
seconda volta e credo proprio che non sarà l’ultima. Mi ha definita “ingestibile” e la spiegazione
che ha dato a questo termine è risultata molto gradevole.
Stasera devo vederla. Ci stiamo allontanando e devo capire
cosa sta accadendo, in lei ed in me.
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